parco valle lambro
Memoria

Lo sapevi che il Parco è…memoria

 

Memoria significa storia e il Parco è ricco non solo di bellezze naturali che abbiamo tutti il dovere di proteggere, bensì anche di bellezze civili, religiose o, semplicemente, di prove dell’esistenza dell’uomo che è stato e che oggi lascia un po’ di storia a tutti noi. In primis, le bellezze religiose che si impongono all’interno del Parco come vere e proprie mete turistiche e scolastiche, sulle quali spicca la Basilica di Agliate, bella da osservare, da vivere quotidianamente e da tenere nel cuore. La Brianza, però, è anche un territorio ricco di lavoro e, da sempre, questa terra dona concretamente le sue capacità artistiche, artigiane: che oggi in certi casi rimangono solo cimeli, ma in altri continuano a costruire la storia adattandosi al tempo (Un solo esempio: la Fornace artistica di Briosco).

 

Archeologia industriale

Ecco alcune testimonianze di un periodo in cui la vita era strettamente legata al fiume. A Monza ricordiamo le Telerie Frette (oggi un grande magazzino) e due cappellifici la Società Anonima Cappellificio Monzese e il Cappellificio Cambiaghi. A Macherio c’era il Cotonificio Biffi, mentre a Peregallo di Lesmo la filatura “della Fola” nel 1875 dava lavoro a 400 persone. Altre industrie tessili che ricordiamo: il Cotonificio dell’Acqua a Triuggio, la Manifattura Caprotti ad Albiate, il filatoio Krumm a Carate e il Lanificio Bevilacqua di Verano, la Filanda Conti a Pusiano e le Filande Dubini di Albavilla e Bosisio Parini.

A Merone il complesso Serico Isacco ha ancora la vecchia turbina; nella zona del Maglio si trovavano diversi magli per la lavorazione dei metalli. Numerose le Fornaci che, tra Briosco e Nibionno, sfruttavano depositi di argilla noti sin dall’epoca romana.

 

Le cascine e i nuclei rurali

Ricordiamo alcuni nuclei rurali e cascine che caratterizzano il territorio del Parco, da sempre legato all’attività agricola. Nel Parco di Monza la Cascina Frutteto è oggi sede della Scuola di Agraria; a Villasanta il centro storico di San Giorgio presenta corti ben conservate. A Triuggio citiamo Cascina Zuccone Rubasacco e i nuclei rurali di Montemerlo e Zuccone Franco, a Besana le cascine Osculati e Guidino e a Briosco il grande complesso di Cascina Verana. A Giussano le due cascine Torre e Brenna conservano le caratteristiche architettoniche originarie.

A Inverigo, si trovano i rustici di Villa Crivelli e a Lurago i nuclei rurale di Cascina S.Carlo e Cascina Immacolata con il tipico impianto a “U”. A Costa Masnaga la cascina Brenno della Torre risale al 17° secolo. Nella zona di Erba tra i numerosi insediamenti rurali citiamo quello di Cascina Carregiola. Da non dimenticare il borgo di Moiana a Merone con le caratteristiche dell’antico borgo rurale.

 

I monumenti civili

Dal 1500 la Brianza è stata scelta come luogo di villeggiatura per l’aristocrazia e alta borghesia milanese.

Prima tra tutte va ricordata la Villa Reale di Monza, costruita dall’Arciduca Ferdinando intorno al 1775 su progetto del Piermarini, che la volle con l’impianto a U e giardini all’inglese.

A Triuggio si trova Villa Taverna, già fortilizio cinquecentesco e Villa Sacro Cuore che deve il nome alla statua alta quasi 5 metri posta sulla torretta dell’edificio. A Lesmo svetta “Il Gernetto” complesso tardo neoclassico con uno dei migliori esempi di giardino all’italiana.

Inverigo vanta ben tre ville: Villa Cagnola detta La Rotonda”, Villa Sormani alla Pomelasca e Villa Crivelli. A Pusiano si trova Palazzo Carpani-Beauharnais, oggi sede del Comune. Il Castello di Monguzzo, risalente al X secolo, è stato ricostruito all’inizio del Novecento mantenendo intatto il fascino medievale.

 

I monumenti religiosi

Simbolo religioso principale sono la Basilica dei SS. Pietro e Paolo il battistero di S. Giovanni di Agliate, tra le più importanti testimonianze del romanico lombardo.

Risalendo da Monza citiamo il Santuario della Madonna delle Grazie (1467), mentre a Triuggio troviamo il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Rancate. A Carate troviamo il Santuario della Madonna di S.Bernardo (XV secolo), mentre a Fornaci di Briosco la Chiesa Parrocchiale in mattoni ricorda il legame con l’argilla.

A Inverigo, il Santuario di S. Maria della Noce presenta nel piazzale un antico porticato sotto il quale si svolgeva un importanti mercati dei bozzoli. A Monguzzo sulla sommità di una collina si trova il Santuario della Madonna di Lourdes originariamente dedicato a San Biagio, mentre a Erba, la Chiesa di Sant’Eufemia venne costruita su un edificio della metà del V secolo, mentre il campanile, alto e imponente, risale all’XI secolo.

 

I mulino

I primi mulini sul Lambro risalgono all’VIII secolo; . Il mulino svolgeva funzioni molto diverse: si macinavano cereali, follava la lana, spremevano semi da cui ricavare olio, si produceva carta o lavoravano i metalli. Pochi sopravvivono e solo alcuni sono ancora funzionanti.

A Monza il Mulino Colombo, originariamente destinato a macinare il grano è stato utilizzato poi come frantoio fino al 1969. Nel Parco di Monza i Mulini Asciutti (ancora in buone condizioni) e il Mulino San Giorgio risalgono all’1800, ma probabilmente sono stati edificati su mulini preesistenti. A Peregallo di Briosco il Mulino Ronchi (1400) è ancora funzionante con le sue parti originali. A Merone si trovano ancora il Mulino in località Stallo, posto alla confluenza di tre corsi d’acqua e i Mulini di Baggero (ex oleificio e torchio) con l’impianto di quattro ruote metalliche e le paratie ancora funzionanti.