Vivere il Parco
FIUMI, LAGHI E BELLEZZE NATURALI
Il Lambro
Il Lambro è il fiume della Brianza: ne ha modellato il territorio, prima, e ne ha influenzato lo sviluppo economico, poi. Per anni ha anche raccolto tutti gli scarti prodotti diventando oltremodo inospitale. Solo la costruzione dei depuratori e la sua capacità di auto depurarsi l’hanno riportato a nuova vita.
Sorge a Magreglio sul Piano Rancio a 942 m s.l.m. e scorre fino ad Erba come torrente montano; qui sfocia nel Lago di Pusiano da cui esce poche centinaia di metri più a valle. A questo punto assume andamento più vario: tra Nibionno e Briosco rallenta costituendo anche zone paludose, mentre subito dopo, il restringimento della valle e l’aumento della pendenza, lo portano ad aumentare la velocità. A Lesmo il fiume si allarga ed entra nel Parco di Monza, ne attraversa il centro, poi entra a Sesto S. Giovanni ed infine lambisce il confine orientale di Milano. È ormai un fiume di pianura e prosegue la sua corsa fino a Orio Lita dove sfocia nel Po.

Il lago di Alserio
Circondato da canneti, boschi e prati, sembra uno specchio in cui cielo e acqua si confondono. Si trova a 260m s.l.m, si estende per 1,23 kmq ed è profondo al massimo 8 metri. Nel 1984 sulla riva orientale è stata istituita la Riserva Naturale Orientata. Qui regnano tappeti di ninfee, canne di palude e specie floreali rare (genziana di palude, garofano a pennacchio) insieme a una fauna molto ricca:
anfibi (rane, tritoni, salamandre), pesci (persici, carpe, lucci), uccelli (folaghe, svassi, aironi, tarabusini, martin pescatori), abitanti dei boschi (volpi, scoiattoli, ghiri).
Una bellissima passeggiata con percorso botanico nel pregiato bosco della Buerga si snoda lungo tutta la riva sud del lago.
Sulla riva meridionale del lago di Alserio, in località Casin del Lago a Monguzzo, si trova il Centro di educazione ambientale Bambini di Beslan, destinato alle attività educative con le scuole o eventi organizzati dall'Ente Parco per la cittadinanza.

Il lago di Pusiano
Luogo di rara bellezza, i suoi stupendi scorci sono stati immortalati nei secoli da pittori, fotografi e poeti, tra cui Giuseppe Parini. Il bacino è circondato da una corona di basse colline e dal monte Cornizzolo, dalle cui pendici si lanciano gli amanti del parapendio. Alimentato dal Lambrone, il lago ha una superficie di circa 5 kmq, un perimetro di 11 km e una profondità massima di 24,3 metri. Le sponde sono punteggiate di piccoli centri abitati, ma conservano ancora un aspetto naturale per lunghi tratti, grazie a fitti ed estesi canneti, dove trovano rifugio per la nidificazione diverse specie di uccelli, tra cui il tarabusino e il più raro tarabuso.
Tra le particolarità del lago vi è l’Isola dei Cipressi, una collina naturale di 17.000 mq, di forma ovale, a sud ovest di Pusiano, di proprietà privata.

La valle del Pegorino
È uno dei siti naturalistici più interessanti del Parco. Si apre lungo la strada che da Canonica conduce a Gerno, tra Villa Taverna e Villa Mellerio. A piedi o in mountain bike è sempre affascinante percorrere i sentieri in continuo saliscendi, immersi in un bosco che regala quadri diversi e suggestivi ad ogni passo, ad ogni pedalata, in ogni stagione. L’itinerario più bello va da Canonica a Brugora, dove la passeggiata acquista il sapore dell’avventura per i numerosi guadi sul rio Pegorino.
Da febbraio ad aprile nel sottobosco è un susseguirsi di fioriture: campanellini, primule, scille, denti di cane, anemoni, mughetti... Le aree agricole circostanti offrono paesaggi da racconto bucolico fra campi coltivati a grano e antiche cascine che mantengono ancora il loro disegno originale.

La valle del Cantalupo
La valle che accompagna il torrente Cantalupo, nel cui letto l’acqua scorre solo nei momenti di intensa e prolungata pioggia, comincia vicino al cimitero di Canonica. Nel bosco naturale domina la robinia, ma la vera curiosità botanica è la fitta pineta artificiale di Pinus strobus, presso Cascina Chignolo, sede privilegiata per percorsi di educazione ambientale. Nella parte centrale, collaterali alla valle, sono ancora presenti estese zone agricole che accrescono la bellezza di questo territorio.
Dal punto di vista paesaggistico merita una visita l’area a sud est dell’abitato di Triuggio: la valle, dall’alto, appare come una sinuosa linea boschiva tra i prati. Una passeggiata tra le brume autunnali regala il sapore di altri tempi e un silenzio ormai dimenticato.

L’orrido di Inverigo e le Grotte di Realdino
Immersi in un contesto naturale fatto di boschi, rocce e corsi d’acqua, l’orrido di Inverigo e le grotte di Realdino sono stati fin dall’Ottocento meta di passeggiate e relax di milanesi e monzesi in fuga dalla calura estiva.
A Inverigo, nei pressi della cascina Duno, la natura ha creato un luogo suggestivo con pareti di roccia alte dieci metri e sorgenti di acque cristalline che scaturiscono dalle argille ai piedi del ceppo, roccia tipica del corso del Lambro. Attualmente l’area è recintata perché inserita in una proprietà privata.
Sono profonde e naturali rientranze nel ceppo anche le grotte di Realdino, nei pressi di Carate Brianza. Oltre che suggestivo, il luogo è particolarmente gradevole in estate grazie all’incessante gocciolamento di acqua fresca dalla collina soprastante.

Il Parco di Monza
Con i suoi 700 ettari, è il parco recintato più grande d’Europa. Progettato nel 1805 da Luigi Canonica su incarico di Napoleone, è nato come tenuta agricola e riserva di caccia.
Popolato da cascine e prati coltivati, vanta un’incredibile varietà di piante esotiche e alberi ultrasecolari di eccezionali dimensioni come querce e sequoie. Tra i suoi tesori vi sono la Villa Reale, voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1777 e disegnata dal Piermarini, e le Ville Mirabello e Mirabellino. Completano il parco l’Autodromo, il Campo da Golf, il Centro Ippico, il Circolo Tennis Monza e itinerari per la corsa. Si può percorrere con una bici a nolo, in carrozza o con un trenino
