Vivere il Parco

LA FLORA E LA FAUNA


Principalmente caratterizzati dalla presenza della robinia, i boschi della valle del Lambro costituiscono un quarto della superficie dell'area protetta (circa 2.500 ettari).
Non mancano estese aree che conservano un buon grado di naturalità - si pensi a Monguzzo, Inverigo, Briosco, Triuggio - con i vecchi nuclei di boschi di farnie e rovere, i castagneti, i boschi umidi ad ontano e a salice.
Numerose sono le specie erbacee di notevole interesse, che in primavera danno luogo a fioriture, nel sottobosco e nelle aree umide, degne di essere viste almeno una volta nella vita.


Nonostante l’intenso sfruttamento al quale sono stati sottoposti le acque e il suolo, la fauna della valle del Lambro si presenta con una sorprendente varietà e vitalità.
Volpi, tassi, ricci, donnole, ghiri ed altri micromammiferi popolano la valle assieme a svariati rettili e anfibi. Molti sono anche gli uccelli nidificanti, alcuni dei quali di un certo interesse: vengono monitorati da esperti appositamente formati presso la stazione di inanellamento a scopo scientifico del Parco, situata sulle sponde del Lago di Pusiano, lungo una rotta migratoria molto importante a ridosso dell’arco prealpino.
Per ciò che riguarda i pesci, gli interventi di miglioramento della qualità ambientale del fiume, hanno permesso il ripopolamento del Lambro anche di specie più esigenti, quali le trote, le carpe, le tinche, i gabbioni e i cavedani.
Latonia (Issoria lathonia)
 
Falena diurna (Zygaena filipendulae)

Mammiferi

Le abitudini crepuscolari o notturne, le dimensioni a volte contenute e l’assenza di canti o versi, rendono i mammiferi del Parco difficili da contattare. Ciò non toglie che ve ne siano numerosi, anche di notevole interesse. I più numerosi sono i piccoli roditori, quali l’arvicola rossastra, il ghiro, il moscardino. Lo scoiattolo un tempo molto numeroso è ora più a rischio, tanto da essere stato protagonista di un progetto LIFE della Regione Lombardia.
Abbastanza facili da incontrare sono anche gli insettivori come il toporagno e il riccio. Tra i predatori è comune la volpe, mentre il tasso è piuttosto raro. Altri predatori sono i mustelidi come la faina e la donnola.
Non si possono poi dimenticare i pipistrelli, animali davvero straordinari anche per la loro importanza nell’esercitare azione di controllo numerico sulle popolazioni di insetti.


Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris)

Uccelli delle zone umide

Gli ambienti umidi offrono condizioni estremamente favorevoli all’insediamento di uccelli acquatici, sia per lo svernamento, che come sito di nidificazione o come zona di sosta durante la migrazione. Su entrambi i laghi (Alserio e Pusiano) vive in gran numero lo svasso maggiore.
La categoria però più presente è sicuramente quella delle anatre sia di superficie - il germano reale, l’alzavola, la canapiglia e la marzaiola - che tuffatrici, come la moretta e il moriglione.
Negli ambienti umidi numerose sono anche la gallinella d’acqua e la folaga, mentre nel canneto vivono la cannaiola, la cannaiola verdognola e il migliarino di palude. Tra gli ardeidi, in tutto il territorio del Parco è facile vedere posato o in volo l’airone cenerino. Sui laghi vola poi il nibbio bruno. Solo in alcune zone del Parco vive il martin pescatore, piccolo uccello dai colori vivaci e dalla spettacolare tecnica di pesca.

Germano reale (Anas platyrhynchos)

Uccelli dei boschi

Nei boschi più pregiati del Parco si trovano numerose specie di uccelli, per i quali il bosco costituisce una copertura dai fenomeni atmosferici, offre rifugi per la riproduzione e fonti di cibo.
Nel nostro territorio vivono diverse specie di picchi: il picchio rosso maggiore, il picchio rosso minore e il più grosso picchio verde. Comuni nei boschi, anche se frequenti anche in parchi e campagne, sono le cince come la cincia bigia, la cinciarella e la cinciallegra.
Se il sottobosco è sufficientemente fitto si trovano anche l’usignolo, il codibugnolo, il piccolissimo scricciolo e il pettirosso. Poco visibili per il piumaggio, ma facili da sentire nei boschi in primavera sono i luì, come il luì piccolo. Un altro canto noto e un po’ monotono è quello del cuculo.
Tra i rapaci notturni, vivono nei nostri boschi l’allocco, la civetta e il gufo. Tra i rapaci diurni citiamo la poiana e il gheppio.

Picchio verde (Picus viridis)

Rettili

Nel Parco vivono diverse specie di rettili, che popolano sia ambienti boschivi che zone umide.
Cominciando con i serpenti, quello con più spiccate abitudini arboricole è il saettone o colubro di Esculapio, un grosso serpente di colore giallo brunastro, che può superare il metro e ottanta.
In tutti gli ambienti vive invece il biacco: molto adattabile, tanto che non esita ad avvicinarsi anche alle abitazioni, ha un carattere fiero e combattivo e, se disturbato, si divincola, tentando di mordere per fuggire.
Nelle zone umide il rettile più frequente è la natrice dal collare che nuota con ampie ondulazioni del tronco tenendo la testa fuori dall’acqua.
Passando invece ai Sauri, nelle radure o in luoghi aperti si trova facilmente la lucertola comune, mentre molto più raro e insofferente nei confronti dell’uomo, è il ramarro. Tra i sauri va citato anche l’orbettino caratteristico per l’aspetto di serpente.

Biacco (Hierophis viridiflavus)

Anfibi

Nel Parco sono presenti anche numerose specie di anfibi.
Tra gli anuri (rane e rospi) citiamo il rospo comune, la rana agile, più diffusa, la rana di Lataste, presente solo in zone limitate sulle rive del Lago di Alserio e la raganella; tutti questi vivono in ambienti asciutti e si spostano in luoghi umidi solo per riprodursi. Durante il periodo riproduttivo moltissimi rospi, spostandosi verso i siti riproduttivi, si trovano a dover attraversare strade trafficate e vengono schiacciati dalle macchine. Per questo è in corso dal 1990 un progetto di salvataggio, chiamato Progetto Rospi Lombardia, e numerosi sono i volontari che nel periodo riproduttivo investono il loro tempo nella protezione dei rospi durante lo spostamento.
A stretto contatto con l’acqua vive invece la comunissima rana verde.
Tra gli urodeli citiamo la salamandra pezzata, bellissimo anfibio dal colore nero a macchie gialle, che vive in zone boscate avvicinandosi all’acqua solo per la riproduzione.
Il tritone crestato e il tritone punteggiato vivono invece tutto il loro ciclo vitale in acque stagnanti ricche di vegetazione sommersa.


Rana verde comune (Pelophylax esculentus)

La fauna: il martin pescatore e il gambero di fiume

Dopo essere stato allontanato per decenni dall’inquinamento, il martin pescatore è tornato a popolare tutto il tratto del Lambro che scorre nel Parco grazie al ritorno dei pesci, di cui esso si nutre. Caratterizzato da un piumaggio sgargiante (blu-turchese sul dorso e arancio-cannella sul ventre), non è raro vederlo sfrecciare velocemente appena sopra l’acqua. Questo uccellino cattura le sue prede con il becco utilizzando una tecnica estremamente perfezionata e spettacolare.
Anche il gambero di fiume nostrano, che nel Parco sembrava scomparso, è invece presente in alcune rogge che confluiscono nel Lambro. Questo crostaceo esce allo scoperto dopo il calar del sole, quando va a caccia di insetti strisciando lentamente sul letto dei fiumi e dei torrenti.

Martin pescatore (Alcedo atthis)