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Le zone speciali di conservazione

Le Zone Speciali di Conservazione

Sono quattro i siti di interesse comunitario (SIC) del Parco Regionale della Valle del Lambro che nel 2016 sono stati riconosciuti come Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Oasi naturali nate per tutelare gli habitat e le specie animali (mammiferi, anfibi, rettili, pesci, artropodi e molluschi) e vegetali più rare e delicate del nostro ecosistema. 

 

 
Il Lago di Alserio - ZSC IT2020005
Il Lago di Alserio è, tra i Siti del Parco, quello più vario dal punto di vista naturalistico: grazie al lago: i Piani d’Erba, il Bosco della Buerga, le sorgenti ed i corsi d’acqua sono presenti diversi habitat protetti, alcuni con alta priorità. Anche la fauna annovera molte specie incluse nelle liste di protezione della Direttiva Habitat, con endemismi presenti in pochi siti del Nord Italia.
Il principale problema è la qualità delle acque, eccessivamente ricche di nutrienti, che vanno ad influenzare sia la fauna che la flora delle sponde e dei corsi d’acqua. Le azioni previste dal Piano di Gestione hanno come obiettivo il mantenimento di un’abbondante biodiversità tramite interventi diretti e il coinvolgimento dei proprietari e della popolazione locale.
 
 
Il Lago di Pusiano - ZSC IT2020006
Più dell’80% di questo Sito  occupato dal lago, che ne costituisce l’elemento distintivo e caratterizzante. Sono presenti anche habitat di bosco e praterie gestite per il taglio del fieno, e una fauna altrettanto varia e importante. E’ un’area preziosa per la nidificazione ed è scelta come sosta dalle specie migratrici.
Tale biodiversità è minacciata dallo squilibrio dei nutrienti nelle acque,  dalla riduzione e dal degrado degli ambienti palustri. Le azioni previste dal Piano di Gestione prendono in considerazione in primis la qualità delle acque e un potenziamento degli habitat, sia terrestri che oltre le rive del lago.
 
 
 
La Valle del Rio Pegorino - ZSC IT2050003
La quasi totalità di questo Sito è coperta dai boschi che vanno a riempire la valle del Rio Pegorino, una delle poche foreste residue nella Brianza agricola e urbanizzata. La difficoltà di gestione dovuta ai ripidi versanti della valle ha permesso la conservazione di alcune tipologie di bosco molto ricche in specie dalle fioriture rare; la fauna, tipica dei boschi chiusi, comprende anche tassi, volpi e alcune specie protette di insetti. Il corso del Rio Pegorino è discontinuo, ma potenzialmente potrebbe ospitare un habitat complesso. La maggiore minaccia è la perdita di habitat a causa della cattiva gestione e delle invasioni di specie esotiche. Le azioni previste dal Piano di Gestione puntano soprattutto a un incremento qualitativo dei boschi e al contenimento dei fattori di inquinamento delle acque.
 
 
La Valle del Rio Cantalupo - ZSC IT2050004
Comprende i boschi della Valle del Rio Cantalupo e il Bosco del Chignolo. Si tratta di una commistione di ambienti naturali, aree seminaturali gestite dall’uomo e impianti di specie straniere; sono però presenti habitat boschivi di pregio ed elementi floristici e faunistici protetti a vari livelli. 
L’abbondanza di specie esotiche nei boschi è un problema per questi habitat e per le specie che vi risiedono. Le azioni previste dal Piano di Gestione comprendono il miglioramento nella gestione della risorsa del bosco avendo come obiettivo il compromesso tra necessità dell’uomo e conservazione naturale.