Calendario 2023 del Parco della Valle del Lambro
GENNAIO
Il Lambro innevato nei pressi di Biassono (foto R. Zardoni)
Apiè del colle scorre il Lambro
limpidissimo fiume e benché piccolo, è
capace di sostenere barche di ordinaria
grandezza, il quale scendendo per Monza,
di qui non lungi, si scarica nel Po.
Da “Lettera a Guido”, Francesco Petrarca, 21 ottobre 1353
FEBBRAIO
Tappeto di campanellino (foto S. Rossi)
E incomincio a tempestare la mia tela
di pennellate sottili, secche e grasse,
lasciandovi sempre fra una pennellata e
l’altra uno spazio interstizio che riempisco coi
colori complementari, possibilmente quando il
colore fondamentale è ancora fresco, acciochè
il dipinto resti più fuso. Il mescolare i colori
sulla tavolozza è una strada che conduce verso
il nero; più puri saranno i colori che getteremo
sulla tela, meglio condurremo il nostro dipinto
verso la luce, l’aria e la verità.
Da una lettera di Giovanni Segantini, 1896.
Il pittore Giovanni Segantini visse in Brianza, inizialmente a Pusiano, in seguito in prossimità del lago del Segrino (Carella e Corneno) e nell’autunno del 1885 a Caglio. In molte sue opere è particolarmente riconoscibile il nostro territorio. Al periodo brianteo, dal 1880 al 1886, quando si accosta per la prima volta alla tecnica divisionista, corrispondono i primi grandi riconoscimenti dell’artista, in Italia e all’estero.
MARZO
Il Lago di Pusiano, verso Bosisio Parini (foto G. Poletti)
per un attimo accanto a me e potessero
godere della vista che mi sta dinnanzi!
Stasera avrei potuto raggiungere Milano ma
mi sarei lasciato sfuggire una meraviglia
della natura, uno spettacolo incantevole.
Il lago di Pusiano non ho voluto perderlo e
sono stato magnificamente ricompensato
di tale diversione.
APRILE
Le coline di Capriano di Briosco (foto M. Garibaldi)
Colli beati e placidi,
Che il vago Èupili mio
Cingete con dolcissimo
Insensibil pendìo,
Dal bel rapirmi sento,
che natura vi diè;
Ed esule contento
A voi rivolgo il piè.
Già la quiete, a gli uomini
Si è sconosciuta, in seno
De le vostr’ombre apprestami
Caro albero sereno:
E le cure e gli affanni
Quindi lunge volar
Scorgo, e gire i tiranni
Superbi ad agita.
Da “La vita rustica”, Giuseppe Parini, 1757
Giuseppe Parini nasce a Bosisio, sulle rive del lago di Pusiano, il 23 maggio 1729, da una famiglia della piccola borghesia brianzola. Nel 1757 Parini compone quest’ode in cui elogia la vita semplice in campagna, contrapponendola alla irrequietezza della vita cittadina. Il tema si presta ad una visione idilliaca del paesaggio naturale, ma la campagna non viene qui vista come luogo di pura contemplazione: è espressione di un lavoro di tenace trasformazione che ha dolcemente modellato questo stesso paesaggio naturale.
MAGGIO
I campi di grano a Triuggio, nei pressi di Cascina Cascinetta (foto S. Rossi)
Io nel bel clima privo di pericoli delle serene
colline passerò giorni sereni tra la gente
felice che, pur gravata di fatiche, è sana e
robusta. Qui con la mente libera, ritemprato
in acque limpide, sotto una fresca ombra,
celebrerò con i versi i contadini vivaci e agili
sparsi per i campi. E le braccia mai stanche
dietro al grano che matura e i fianchi robusti
delle spavalde contadine; e il bel volto allegro
tra l’abbronzato e il rossastro, dicendo: “O
genti fortunate, che in un clima mite respirate
quest’aria sempre messa in moto e purificata
da venti passeggeri e da limpidi ruscelli”. Ben
prodiga fu la natura anche verso la grandiosa
città, pura nel cielo e nell’aria.
Da “Odi”, La salubrità dell’aria, Giuseppe Parini, 1761
Giuseppe Parini, “il poeta della Brianza”, poeta e abate italiano, membro dell’Accademia dei Trasformati, fu uno dei massimi esponenti ell’illuminismo e del neoclassicismo in Italia. Per necessità, lavorò come precettore presso famiglie nobili, formando ed educando i rampolli dell’aristocrazia milanese. Si distinse nel mondo culturale e letterario per il suo impegno morale e civile, denunciando la nobiltà parassita ed il clima di oscurantismo che caratterizzava la metà del Settecento.
GIUGNO
Il suolo rosso della campagna di Brugora di Besana Brianza (foto E. Sambruna)
i colori più vivaci illuminati dal sole
ci sfolgorano innanzi con una, direi
quasi, discorde ma pur grata armonia, che ti
fa fantasticare d’aggirarti pei sentieri sempre
fioriti dell’Eden.
Il Lambro a Monza dal ponte di San Gerardino (foto E. Corbetta)
I mulini e la ragazza col baggero nei pressi dell'omonima frazione di Merone (foto S. Rossi)
Dalle colline di Monticello Brianza, verso il Monte Rosa, ad ovest (foto S. Rossi)
I due laghi dell’Oasi di Baggero, verso le Prealpi, con il Cornizzolo a sinistra ed il Resegone al centro (foto S. Rossi)
Carlo Emilio Gadda, scrittore e poeta italiano, ingegnere di professione, nacque a Milano il 14 novembre 1893. La sua famiglia apparteneva alla borghesia lombarda; l’acquisto della villa a Longone, in Brianza, e le spese sostenute in questa circostanza furono l’origine, unitamente ad altre di- sgrazie familiari, del passaggio ad una difficile condizione economica che segnò profondamente il giovane.